Il Centenario della Grande Guerra in una mostra. O meglio della fine della Grande Guerra. È stata inaugurata, al Castello Sonnino di Montespertoli (Firenze), la mostra “Memoria d’Autore. I Grandi Personaggi e la Grande Guerra nelle Case della Memoria”. Organizzata dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, l’esposizione celebra il centenario della firma del Trattato di Versailles che mise ufficialmente fine alla Prima Guerra Mondiale.
28 giugno 1919-28 giugno 2019: 100 anni esatti
Il 28 giugno del 1919 infatti, nell’ambito della Conferenza di pace di Parigi, 44 Stati firmarono lo storico documento: a 100 anni esatti dalla firma, il 28 giugno 2019, si è tenuto il taglio del nastro della mostra nella Casa della Memoria di Sidney Sonnino all’interno della quale sono conservati documenti originali del Trattato del 1919. È possibile effettuare anche la visita guidata all’Archivio Sonnino e al Castello. Al taglio del nastro erano presenti Eugenio Giani presidente Consiglio Regionale della Toscana, Alessio Mugnaini sindaco di Montespertoli, i baroni Alessandro e Caterina de Renzis Sonnino,Adriano Rigoli e Marco Capaccioli presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Francesco Cutolo storico e curatore della mostra, oltre all’orchestra e coro “Amedeo Bassi” di Montespertoli.
Il Centenario della Grande Guerra attraverso le storie dei grandi
Un’esposizione nata da un’idea di Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione, a cura e con l’inquadramento storico di Francesco Cutolo che si propone di ripercorrere le vicende di alcune personalità italiane legate al circuito delle Case della Memoria che, in diversa misura, vennero coinvolte nel conflitto bellico. L’allestimento vuole ricordare, soprattutto, due protagonisti di spicco della vita politica e intellettuale italiana, che rivestirono un ruolo decisivo nell’ esperienza bellica: Sidney Sonnino, ministro degli Esteri del Regno d’Italia dalla neutralità fino alla conferenza di pace di Parigi e Gabriele D’Annunzio capofila dell’interventismo, militare pluridecorato e comandante delle truppe di “irregolari” che, tra il 1919 e il 1920, occuparono la città di Fiume.
Sidney Sonnino e la vittoria mutilata
La figura di Sonnino, in particolare, è centrale. Fu lui, nella Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles, a siglare nel 1919 il Trattato che sancì quella che per l’Italia è rimasta la “vittoria mutilata”: un’espressione coniata da D’Annunzio per riferirsi agli inadeguati compensi territoriali ottenuti dall’Italia rispetto a quanto concordato in cambio dell’entrata in guerra con l’Intesa. Durante la Conferenza di Parigi infatti la fermezza di Sidney Sonnino cozzò con la risolutezza del presidente americano Woodrow Wilson a non concedere nessuna parte della Dalmazia. A fine aprile 1919, il Presidente del Consiglio Orlando e Sonnino abbandonarono per protesta la Conferenza, compromettendo le trattative.
L’ultimo atto di un grande statista
Orlando e Sonnino il 5 maggio 1919 annunciarono che sarebbero tornati a Parigi, e lo fecero, ma il clima ormai era compromesso, sia in Francia che in Italia. Il 23 giugno, proprio su di una proposta di politica estera, il governo Orlando si dimetteva. Sonnino e altri due membri della delegazione italiana si fermarono a Parigi per firmare il Trattato di Versailles, il 28 giugno 1919. Fu il suo ultimo atto: il governo Orlando si era dimesso e il successore, Nitti, preferì affidare gli Esteri a Tommaso Tittoni. Alla fine il regno di Vittorio Emanuele III si vide riconoscere il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e Trieste, ma non la Dalmazia e Fiume, che sarebbe stata occupata, nel 1919, con un colpo di mano, da una spedizione guidata da D’Annunzio, alla testa dei suoi legionari.
Il Centenario della Grande Guerra legato a filo doppio al nome Sonnino
La mostra, ospitata fino al 30 settembre nell’antica e bellissima Vinsantaia, fa parte di un progetto legato proprio alla presenza nella rete del Castello di Montespertoli, Casa della Memoria di Sidney Sonnino che fu ministro degli Esteri del Regno d’Italia dalla neutralità fino alla conferenza di pace di Parigi: all’interno del castello, oggi residenza dei baroni Alessandro e Caterina de Renzis Sonnino, sono conservati importanti documenti della partecipazione di Sidney Sonnino alla Conferenza di Parigi e al Trattato di Versailles. Tra questi anche una parte della prima bandiera italiana che sventolò al Brennero nel 1918, conservata in un’urnadi legno a forma di pietra miliare romana.
Fino al 30 settembre un tuffo nella storia
La mostra sarà aperta dal 29 giugno al 30 settembre a ingresso libero. Tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 18, i visitatori saranno accolti all’Enoteca del Castello. Le visite guidate saranno effettuate alle ore 11:30 e alle ore 15. Per gruppi di più di 10 persone è obbligatoria la prenotazione. Tutti i visitatori della Mostra che vorranno fermarsi a mangiare nella Enoteca, beneficeranno di uno sconto del 10% su tutti i prodotti della Fattoria e per la visita della Torre. Sempre su prenotazione, è possibile effettuare anche la visita guidata all’Archivio Sonnino e al Castello (contributo di 10 euro; max 20 persone a visita).
Per info e prenotazioni: 0571.609198; 338.3772213; [email protected]
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