I semi di cannabis sono un ingrediente molto interessante in ogni dieta. Dagli amanti dello sport fino a coloro che hanno intenzione di perdere qualche chilo e guadagnarne di salute, infatti, si tratta di un alimento ricco di nutrienti salutari e con un apporto calorico minimo.
Man mano che gli studi nutrizionisti approfondiscono l’argomento, i semi di cannabis si diffondono sempre più negli scaffali delle spezie delle cucine italiane, al fianco di numerosi altri ingredienti esotici come i semi di lino, le alghe giapponesi, il peperoncino di Cayenne, il pepe di Sichuan, lo zafferano e via dicendo.
Si tratta di sapori esotici che, sebbene non appartengono alla nostra tradizione culinaria, lasciano ampio spazio alla sperimentazione, alla creatività e, ovviamente, al benessere.
Tuttavia i semi di cannabis non sono solo un ottimo ingrediente per la cucina, ma costituiscono anche un’innovativa soluzione decorativa per il proprio balcone.
I due aspetti possono essere facilmente conciliati con i semi di cannabis fast flowering, ovvero semi di cannabis a fioritura accelerata, dai quali ricavare semi.
Cosa sono i fast flowering?
Questa particolare tipologia di semi appartiene a ibridi della cannabis selezionati in laboratorio in modo da garantire tempi di vegetazione, fioritura e successiva raccolta dei semi.
Si tratta di semi autofiorenti ricavati da un incrocio tra Sativa o Indica con la specie Ruderalis, originaria dell’Europa. I geni della Ruderalis, in particolar modo, conferiscono alla pianta una crescita accelerata e una dimensione ridotta, in modo da risultare adatta alla coltivazione indoor o su un balcone.
Le fast flowering hanno bisogno di circa 12 ore di luce, motivo per cui è opportuno piantarle a partire dai primi mesi di primavera, quando le temperature si fanno più miti e, soprattutto, le giornate presentano un buon equilibrio tra ore di luce e ore notturne.
Non bisogna preoccuparsi dell’esposizione al sole, in quanto si tratta di varietà che amano il calore dei raggi solari. Questi le aiutano a mantenersi in salute e a preservare la vivace colorazione del fogliame.
Una pianta anche ornamentale
Si è sempre portati ad essere scettici sentendo parlare della cannabis come di una pianta ornamentale. Di fatto ci si dimentica che la pianta di canapa è un’esplosione di vigore e rigogliosità.
Si tratta di una delle specie vegetali più vitali tra quelle che possono essere coltivate in ambiente domestico o urbano: la velocità della crescita, il numero di germogli e il fascino immortale delle foglie ampie e vivaci costituiscono un ottimo elemento estetico sia per gli interni che per gli esterni.
In base alla prevalenza genetica della specie Indica o Sativa, inoltre, possono essere apprezzati fenotipi anche molto vari.
Le prime, infatti, tendono a presentare una forma più cespugliosa, che fa risaltare l’intensa colorazione delle foglie e il carattere aromatico della specie. Le diverse varietà di fast flowering a prevalenza Indica, infatti, presentano diversi sentori aromatici in base alla specie, che possono variare dai sentori di limone fino a quelli fruttati.
Le seconde, invece, tendono a presentare un fogliame più rado che lascia intravedere il fusto principale e crea una impressione di sviluppo in altezza. Si tratta di una varietà definita “esplosiva” dagli estimatori proprio per via della propria rigogliosità.
La predominanza dei geni della Sativa, infatti, la portano a sviluppare foglie ampie e ramificazioni ben definite, riportando alla mente gli ambienti tropicali in cui è solita crescere. Il colore, meno intenso delle varietà Indica, inoltre, è perfetto per donare calore e vitalità agli spazi.
Fast Flowering: da seme a seme
Le varietà fast flowering sono particolarmente apprezzate proprio per la loro caratteristica di presentare una crescita molto rapida. Dalla germinazione alla fioritura, infatti, trascorrono in media dalle 7 alle 9 settimane.
La fase di fioritura dura anch’essa un paio di settimane dopodiché è possibile raccoglierne i semi, da utilizzare in cucina.
Le varietà fast flowering, come si diceva, sono autofiorenti. Per questo motivo è possibile ottenere anche più raccolti nell’arco delle stagioni utili: dall’inizio della primavera fino all’inizio dell’autunno, infatti, intercorrono dalle 20 alle 24 settimane, sufficienti anche a tre diversi cicli di raccolta.
Dopo questo periodo le piante terminano il foto-periodo utile alla produzione per via della crescente scarsità di calore e ore di luce. Durante i periodi più freddi, inoltre, è consigliato spostarle dentro casa.
Sebbene, infatti, le autofiorenti fast flowering presentano geni di cannabis Ruderalis, resistente al freddo, comunque prediligono maggiormente i climi temperati. La Ruderalis, infatti, abitualmente cresce anche nelle pianure della Russia e della Mongolia ed è abituata a inverni rigidi.
Tuttavia la varietà è ibrida e presenta anche genetica della Sativa o della Indica, le quali non sono abituate ad essere esposte al freddo o ad una forte ventilazione.
In generale costituisce la soluzione migliore per coltivare autonomamente i semi di cannabis da impiegare in cucina.
Semi di cannabis in cucina: perché così salutari?
A far esplodere l’abitudine di utilizzare i semi di cannabis per la preparazione degli alimenti sono stati vari studi scientifici, come quello pubblicato presso l’US National Library of Medicine, che attesta la ricchezza nutrizionale dei semi di cannabis.
Questi, infatti, contengono elevate concentrazioni di:
- Proteine;
- Acidi grassi, in particolare omega-3, omega-6 e omega-9;
- Vitamine, in prevalenza del gruppo E e B;
- Minerali, tra cui calcio, magnesio, potassio, ferro e zinco;
- Fibre, utilissime per il mantenimento della salute intestinale;
Questo ha reso i semi di cannabis, che possono essere liberamente acquistati presso i tanti store online come Sensoryseeds, un ottimo ingrediente da consumare sia assoluto sia come condimento di altri alimenti.
L’elevato apporto nutrizionale a fronte di un basso contenuto calorico rendono i semi di cannabis adatti a qualsiasi dieta.
Uso terapeutico della cannabis
Ma non solo, va infatti anche considerato l’uso per il trattamento del dolore cronico in molte patologie. A livello terapeutico infatti, ormai da diversi anni, molti studi hanno portato alla considerazione scientifica di comprovati benefici derivanti dall’uso curativo e controllato della cannabis.
Ad oggi è infatti possibile trovare in alcune farmacie del territorio italiano, la prima cannabis terapeutica in vendita, prodotta interamente in Italia presso lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Lascia un commento