Firenze è la meta ideale per un tour di due giorni da trascorrere all’insegna dell’arte avvolti dalla bellezza e dalla cultura della città sull’Arno, il fiume che divide la città in due parti: da un lato, a destra, sorge la parte maggiore con Piazza della Signoria e i quartieri di Santa Maria Novella, San Giovanni, Santa Croce; dall’altro, a sinistra, l’Oltrarno col frizzante quartiere di Santo Spirito.
Culla del Rinascimento e luogo natale del sommo padre della lingua italiana Dante Alighieri, il capoluogo toscano può vantare un curriculum storico e artistico che la rendono una delle città più famose al mondo. Profondamente segnata dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini e dal lungo governo della dinastia nobiliare dei Medici, saliti al potere nel 1434, dal 1865 al 1870 fu anche Capitale del Regno d’Italia. Oggi turisti di ogni dove vi giungono in tutti i periodi dell’anno e sul turismo si basa non solo l’economia della città ma anche quella della sua provincia, come la meravigliosa zona del Chianti, la rinomata “terra dei vini”. Pronti a partire?
Primo giorno: a spasso per la città.
Firenze è una città abbastanza piccola con un centro storico concentrato e facilmente percorribile sia a piedi che in bicicletta. Una visita a Firenze non può prescindere da una prima tappa a Piazza del Duomo, centro geometrico e culturale della città, che riunisce nel suo perimetro tre dei più importanti monumenti di Firenze, tutti costruiti tra il XIII ed il XIV secolo d.C.
Ecco allora il Duomo (oggi Santa Maria del Fiore, ma fino al 1412 d.C. Santa Reparata), sovrastato dalla meravigliosa cupola del Brunelleschi la più grande cupola in muratura al mondo e con all’interno un affresco dalla misura record di 3.600 mq opera del Vasari e di F. Zuccari, il Campanile progettato da Giotto (potete salirvi in cima e godere di una spettacolare vista della città) e il Battistero a pianta ottagonale con tre imponenti porte di bronzo dorato di cui la paternità della prima va ad Andrea Pisano quella della seconda e della terza (chiamata “del Paradiso”) a L. Ghiberti (per completare il tour “spirituale” visitate comunque anche la Basilica di Santa Croce e quella di Santa Maria Novella: hanno dei chiostri meravigliosi).
Una pausa golosa…
Dopo cotanta bellezza proseguite verso Piazza della Signoria e fermatevi a sorseggiare un caffè dallo storico Caffè Rivoire. Seduti ai tavolini all’aperto, mentre assaporate i dolci prodotti di questa vecchia fabbrica di cioccolato a vapore con arredi in legno originali del XIX secolo, potrete già cominciare ad ammirare l’architettura dall’aria “severa” di Palazzo Vecchio, antica sede della Signoria fiorentina oggi del Comune, con la Torre di Arnolfo, la Loggia, nota come la Galleria delle Sculture per via delle numerose statue in marmo della collezione medicea, la statua del David di Michelangelo (l’originale si trova alla Galleria dell’Accademia), la fontana del Nettuno, e, fra Palazzo Vecchio e la Loggia il bellissimo portico di Palazzo degli Uffizi cominciato per mano del Vasari nel 1560, ideatore del Palazzo stesso e che fu anche sede della cancelleria medicea.
Continua il tour…
Se amate l’arte visitate senza indugio la Galleria degli Uffizi. È uno dei musei più importanti del mondo, meta di folle di turisti ed è quindi consigliabile prenotare in anticipo la visita. Avete presente la Primavera del Botticelli? È solo uno dei tanti capolavori presenti. A farle “buona” compagnia ci sono le opere di Cimabue, Giotto, Michelangelo, Piero della Francesca e tanti altri grandi maestri della storia dell’arte italiana.
Bene, ora è il momento di attraversare l’Arno, il fiume del quale Alessandro Manzoni, ospite nell’estate del 1827 dell'”Hotel delle Quattro Nazioni” sul Lungarno Corsini, scrisse la famosa frase “nelle cui acque risciacquai i miei cenci”. Prima però un pranzo ristoratore lo meritano i tanti piatti tipici della cucina fiorentina.
Vediamo cosa propone il menù…
Per i ristoranti c’è solo l’imbarazzo della scelta, dovete solo sedervi e scegliere quale specialità gustare: la tipica pappa al pomodoro con pane raffermo senza sale come vuole la tipica tradizione toscana ed altri semplici ingredienti come il pomodoro, appunto, e l’olio extra vergine di oliva; la regina di Firenze, ossia la bistecca fiorentina, tanto che per ordinarla basta dire semplicemente “vorrei una fiorentina”; la ribollita, tipica zuppa invernale preparata con diverse verdure tra cui cavolo nero, fagioli, cipolle e carote; la panzanella con pane raffermo, cipolla rossa e basilico, il tutto arricchito con olio, aceto e sale.
Se siete amanti del pesce provate invece il cacciucco, una zuppa preparata con il pesce cosiddetto povero ma buonissimo, come crostacei e molluschi, polpi, seppie, cicale e scorfani. E per finire un bel dolce. Quelli caratteristici sono il castagnaccio fatto con farina di castagna, pinoli, noci e uvetta e la torta co’ bischeri preparata con pasta frolla ripiena con cioccolata, riso bollito, uvetta, uova, pinoli, frutta candita, noce moscata e liquore. Se volete assaporare invece un pasto veloce dirigetevi verso uno dei tanti chioschi presenti in centro. Un’altra specialità tipica di Firenze sono infatti i panini ripieni di un po’ di tutto, dagli sfiziosi salumi del territorio, alla crema di pecorino, sbriciolona e melanzane piccanti, fino al classico della cultura culinaria fiorentina di strada: il panino al lampredotto.
Al di là dell’Arno…
Dopo esservi rifocillati a dovere, percorrete il Ponte Vecchio. Qui è tutto un susseguirsi delle caratteristiche botteghe artigiane dalle facciate colorate a sbalzo sul fiume dei migliori maestri orafi fiorentini. Una volta attraversato salite verso la terrazza del Piazzale Michelangelo. La vista da quassù basterebbe da sola a ripagare il viaggio a Firenze. Dirigetevi quindi al Giardino di Boboli, l’antico parco granducale del quattrocentesco Palazzo Pitti, un vero e proprio museo all’aperto. Vi ritroverete a passeggiare tra statue, cortili, edifici e fontane in un’atmosfera davvero suggestiva. Per visitare il museo di Palazzo Pitti conviene acquistare un biglietto unico con il quale si potrà visitare anche la Galleria Palatina, una pinacoteca con opere d’arte di Caravaggio, Rubens, Raffaello e tanti altri artisti.
A proposito di musei…
Ce ne sono alcuni da non perdere. Ve li segnaliamo rapidamente: il Museo di Storia Naturale con la sua collezione di reperti fossili (tra cui ricostruzioni di mammiferi) e di diversi minerali; il Museo Archeologico; il Museo Galileo dove troverete una grande collezione di strumenti astronomici e scientifici.
Dal tramonto all’alba.
Giunti al termine del nostro primo giorno di viaggio in terra fiorentina, per concludere manca solo una “sosta” al vivace quartiere degli artigiani: Santo Spirito. Qui potrete sbizzarrirvi in uno shopping selvaggio tra antiquari, boutique di lusso e, per i più nostalgici, negozietti che vendono la caratteristica carta da lettere fiorentina in filigrana col simbolo del giglio. Se poi non ne avete ancora abbastanza e vi va di assaporare anche la vita notturna di Firenze, fate un salto al quartiere di Sant’Ambrogio. Il punto di ritrovo degli appassionati delle ore piccole è davanti all’omonima chiesa, poi si comincia il giro per i locali.
Secondo giorno: visita alla Valle del Chianti, la “terra dei vini”.
Partite da Firenze e dirigetevi verso la regione del Chianti (la strada da percorrere è la statale “SS222”, conosciuta come la “Chiantigiana”), la famosa campagna toscana dalle dolci colline, terra di antiche tradizioni, filari d’uva, vini pregiati ed ulivi secolari. Qui potete immergervi nei colori di una natura che segue ancora il ritmo delle stagioni, visitare le tante tenute agricole e le cantine, scoprire alcuni tra i più bei borghi italiani e degustare appetitosi crostini toscani con olio d’oliva prodotto in loco, accompagnati dall’aroma del celebre “Vino Chianti”. Potrete anche apprendere tutti i segreti del processo di produzione del vino.
La patria del vino…
Se, per dirla alla Johann Wolfgang von Goethe, “la vita è troppo breve per bere vini mediocri”, qui non c’è pericolo: dei 26 vini DOCG italiani, sei sono prodotti proprio in Toscana. Parliamo del Brunello di Montalcino, il Carmignano, il Chianti, il Chianti Classico, il Vernaccia di San Gimignano e il Vino Nobile di Montepulciano. Il vanto dell’enologia toscana è il vino rosso Chianti Classico (che ha per simbolo il Gallo Nero), prodotto in sette zone e in modi differenti. Per tutti come base vengono usate le uve Sangiovese. Poi vengono via via aggiunti altri vitigni in diverse quantità che danno vita agli altri tipi di vino.
Tra borghi e castelli, uno scenario da fiaba…
Percorrete la “Chiantigiana” fino ad arrivare al borgo di Greve, un piccolo gioiello considerato la porta d’accesso alla regione. Il paesino ha dato i natali al famoso navigatore Giovanni da Verrazzano. Qui ogni anno prende avvio la fiera enologica più rilevante del Chianti. Da vedere è la famosa piazza principale sede dell’antico “mercato” con le sue caratteristiche arcate e le costruzioni medievali. Da non perdere assolutamente, poi, è il Museo del Vino dove si possono assaggiare oltre 100 tipi di vino, praticamente tutti i sapori di questa terra. E se cercate un souvenir, oltre alle tante enoteche, ci sono le botteghe che vendono prodotti di artigianato locale. Uscendo da Greve, continuate a percorrere l’antica “Via Chiantigiana”.
Attraverserete il cuore pulsante del Chianti Classico, estasiati dal panorama spettacolare che si aprirà ai vostri occhi. Nel tragitto una sosta la merita il Castello medievale di Montefioralle, tra i più antichi del Chianti. Giungete quindi a Castellina, situato sulla cima di una collina di origine etrusca. Oltre che dalla maestosa fortezza il borgo è caratterizzato dalla strada medievale coperta di “Via delle Volte”.
Ritorno a casa.
Finisce qui il nostro mini tour alla scoperta delle meraviglie di una terra e di una città, Firenze, ricche di fascino. Ovviamente questa è solo una piccola parte di una storia che affonda le radici in un lontano, remoto, passato, quello dell’antica Etruria, ma arrivata fino a noi tra mille peripezie, domini di popoli diversi, guerre anche, ma non solo. Nei secoli è rimasta intatta la magia di un territorio che ha saputo incantare poeti, pittori, musicisti, perfino diplomatici e politici. Come disse un cancelliere di stato austriaco Klemens von Metternich, un uomo tutto d’un pezzo: “Tutto qui spira grandezza, gusto, umanità, purezza, e bellezza, nel più alto grado. Credo che sarei più felice qui con voi, che in qualsiasi altro luogo. Ciò è il massimo elogio che io possa fare a questa città. Non so se voi amiate pitture, statue, bronzi, marmi antichi di tutte le qualità. Lo credo, perché lo desidero.”
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