Terra rossa e profumi: Siena tra tradizioni e colline
La città del palio è tutta da scoprire, ricca di sorprese e colma di storia. I borghi della rinomata cittadina toscana sembrano parlare a chi la visita per la prima volta, come anche a chi decide di tornarci e ritornarci perché dalla magia di questa candida città è stato rapito.
Immaginiamo di scoprire Siena in un itinerario di due o tre giorni ed iniziamo la nostra passeggiata dalla sua anima: piazza del Campo. Se amate i panorami e le viste mozzafiato fate un respirone ed iniziate la scalata della celebre torre del Mangia: 400 gradini per osservare la città dall’alto! Arrivati in cima resterete tutt’altro che delusi.
Scesi dalla torre è la volta di Palazzo Pubblico, sede del comune e del museo civico della città. L’edificio è una delle testimonianze migliori dello stile gotico impiegato per costruzioni civili e al suo interno custodisce opere del Martini e del Lorenzetti.
Proseguendo la passeggiata, nelle vicinanze di piazza del Campo si trovano il celeberrimo Palazzo Piccolomini e le Logge del Papa.
Merita una visita la Valle di Porta giustizia così chiamata perché sotto Palazzo Pubblico nel Medioevo era collocato il carcere dal quale uscivano i condannati che attraversando la via cosiddetta dei Malcontenti, lasciavano la città passando per la Porta della Giustizia. Questa area ospita oggi l’Orto dei Pecci, trattasi di una zona coltivata sin dal Cinquecento, allegra e colorata.
Il secondo giorno può essere tutto dedicato alla scoperta dei vicoli e delle viuzze passando per altre tappe senz’altro obbligate: la Fortezza Medicea sede della fondazione cittadina del jazz nonchè dell’Enoteca italiana: tappa obbligata per enofili esperti e non. Nelle vicinanze si erge una Basilica dedicata a San Domenico del 1226 all’interno della quale è possibile ammirare, accogliendosi in un momento spirituale, la reliquia della testa di Santa Caterina.
A questo punto la passeggiata non può che proseguire verso un posto dotato di poteri quasi magici, si tratta della nota Fontebranda: secondo Dante e Boccaccio si tratta della sorgente d’acqua colpevole della pazzia dei cittadini senesi. Passeggiamo ancora verso Ponte Diacceto addentriamoci in via delle Carrozze. Si racconta che questo fosse il vicolo dei multa peccata.
In uno Statuto del 1298, si può infatti leggere, che per la sua struttura e localizzazione, la via molto stretta e buia era il luogo ideale ove commettere azioni criminose (come ad esempio gli omicidi). Questo spiega perché per lungo tempo la strada è stata chiusa.
Il terzo giorno può essere quello della perdizione. Da intendersi proprio come la bellezza del perdersi, vagare senza una meta alla scoperta della città più autentica. Assaggiare i sapori tipici, degustare gli strepitosi vini e scoprendo le cantine e le aziende vinicole disperse tra le magiche colline senesi.
Se si dispone di meno tempo, sicuramente si può fare una cernita scegliendo cosa vedere e cosa rinunciare: i cinque luoghi d’obbligo sono piazza del Campo, la torre del Magenta, Palazzo Piccolomini, le Logge Papali e la Basilica di San Domenico. Alle visite è altrettanto d’obbligo alternare delle pause tutte dedicate alla soddisfazione del gusto: sapori e vini tipici sono un cult se si viaggia alla scoperta della splendida città.
Siena terra del Palio
L’ideale, si sa, senza dirlo, sarebbe visitare Siena in occasione dell’omonimo palio. Il palio è Siena. Non si tratta di una manifestazione folkloristica rispolverata a fini turistici ma di una tradizione che i senesi non hanno mai abbandonato. Alcuni dei regolamenti applicati ancora oggi risalgono al 1633.
Ognuna delle 17 contrade è rappresentata dal suo fantino ed ognuno gareggia per l’onore e la supremazia della propria contrada. Si consiglia di raggiungere la Piazza circa un’ora prima dell’insediamento nella piazza del corteo storico (ore 16,15 per il Palio di luglio e alle ore 15,45 per il Palio di agosto).
Sono due i pali disputati quello che si tiene a luglio e quello di agosto, per avere informazioni dettagliate sui giorni e sugli orari si raccomanda di consultare i siti e le informazioni messe a disposizione tramite internet ad esempio su Siena.life.
Si può assistere al palio gratuitamente entrando nella zona delimitata della piazza prima della chiusura dei cancelli, oppure più comodamente sedendo nelle tribune o nelle balconate, acquistando un apposito biglietto.
A spasso per i vigneti delle colline senesi
Siena non è Siena senza tutta la provincia che la circonda e le zone circostanti la città non possono che rievocare immagini di sterminati e rigogliosi vigneti. La Toscana è la patria del Chianti e dei vicini di casa Brunello di Montalcino e del Montepulciano.
Se passate per questa splendida perla della Toscana si consiglia di visitare il consorzio del “Chianti Classico” col marchio Gallo Nero. Il Chianti Classico è prodotto con uve Sangiovese per almeno l’80% a cui poi vengono aggiunti altri vitigni ma sempre a bacca rossa.
Ma il Gallo Nero che cos’è?
E’ lo storico simbolo della Lega Militare del Chianti. Il simbolo pare sia stato scelto per una leggenda che narra di una sfida medievale tra la Repubblica di Firenze e di Siena per contendersi il territorio.
Pare che per terminare tale contesa e finalmente stabilire un confine, fu scelto di far partire due cavalieri (uno da Firenze ed uno da Siena). Il confine sarebbe stato delineato dal loro punto di incontro. In che modo? Partendo all’alba e il segnale sarebbe stato il canto di un gallo.
La questione stava quindi nello scegliere un “buon” gallo piuttosto che nello scegliere il cavaliere e il suo cavallo. Ciò che accadde fu leggendario, appunto. I senesi decisero di scegliere un un gallo bianco, mentre i fiorentini ne scelsero uno nero (il povero animale fu tenuto in una stretta stia e tenuto a digiuno per giorni). Il giorno scelto per la partenza della sfida, il gallo nero appena uscì dalla stia, probabilmente per lo stress, iniziò a cantare molto forte, sebbene l’alba fosse lontana.
Questo permise al cavaliere fiorentino di partire prima di quello senese, che attendeva il canto del gallo regolarmente all’alba. E così che, pur tentanto di recuperare la distanza, alla fine il Chianti passò in mano alla Repubblica di Firenze. Oggi la vera sfida è mantenere il controllo delle etichette e del territorio del vino, affinché nessuno usi in modo improprio il marchio Chianti Classico, questo è il compito del consorzio, oltre alla promozione del buon vino del Chianti.
Vorreste visitare i vitigni e avvicinarvi di più all’esperienza del Chianti Classico?
A Radda in Chianti, nel Convento di Santa Maria al Prato sarà possibile visitare la “Casa del Chianti Classico”, uno spazio dedicato alla promozione, alla storia ed alla tutela del Chianti Classico. Inoltre sarà possibile seguire dei corsi sul vino e prenotare delle degustazioni all’enoteca con terrazza o magari partecipare ad uno degli eventi organizzati.
Insomma questo territorio è ricco di misteri e prelibatezze enogastronomiche, di cultura, tradizioni ed arte. Un tipico paesaggio toscano lo avvolge e lo impreziosisce.
Siena è una perla ed aspetta solo di essere scoperta.
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