La raccolta di Gianfranco Campione con cavatappi da collezione
Il mondo dei cavatappi raccontato attraverso una collezione di oltre 120 cavatappi e tappatrici per bottiglie del collezionista Gianfranco Campione. L’esposizione si intitola “La storia del cavatappi”, è stata inaugurata negli spazi dell’Ufficio Turistico di Castellina in Chianti (in via Ferruccio 40). La mostra sui cavatappi è visitabile fino al prossimo 31 ottobre e punta a far conoscere ai visitatori gli aneddoti legati al vino, uno degli alleati più antichi di intenditori e sommelier. Tutto ciò attraverso testi, immagini ed esemplari unici. I cavatappi sono classificati secondo i criteri normalmente adottati dai collezionisti e secondo il loro Paese di origine. Ogni esemplare, infatti, è stato sviluppato con caratteristiche particolari, legate alla storia e alle modalità di utilizzo.
Chi è l’autore della mostra dedicata al vino
Gianfranco Campione, protagonista della mostra sul vino e i cavatappi a Castellina in Chianti, è membro dell’Associazione italiana collezionisti cavatappi, Aicc, dal 1989. Gianfranco ha raccolto gli oggetti esposti in oltre 40 anni di viaggi in Italia e all’estero, dove ha vissuto nei primi anni del 1970. Dal 1989 vive in Toscana, dove ha lavorato per alcune importanti cantine storiche del Chianti. Dallo stesso anno è membro della Associazione italiana collezionisti cavatappi (Aicc), nata nel 1988 a Milano su iniziativa di Paolo de Santis e di Maurizio Fantoni.
Gli orari della mostra a Castellina in Chianti
La mostra dedicata ai cavatappi è a ingresso libero e visitabile negli orari di apertura dell’ufficio turistico: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10 alle 13, e nei mesi di luglio, agosto e settembre anche il pomeriggio, dalle 16 alle 19.
Storia e curiosità sul cavatappi
I primi cavatappi nacquero in Inghilterra come conseguenza diretta dell’adozione della bottiglia industriale in vetro. L’uso del sughero come materiale di chiusura dei contenitori del vino risale ai tempi dei Greci e dei Romani. Il primo brevetto di un cavatappi è datato 1795 e fu ottenuto a Londra dal Reverendo Samuel Henshall. In Italia, invece, si parla per la prima volta di un cavatappi in una commedia di Goldoni del 1752, ma il primo brevetto italiano risale alla fine del 1800. Vista la mancanza di un Ufficio Brevetti, la prima registrazione nel nostro Paese è del1864. Seguiranno, poi, brevetti in altri Paesi consumatori e produttori di vino.
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