sotterranei
Grotte dagli habitat diversi: gli itinerari per raggiungere questi luoghi nascosti
Visitare una grotta è un’esperienza diversa dalle solite, fa sentire il visitatore uno spettatore esclusivo di un luogo nascosto, tutto da scoprire. Spazi nascosti, grotte sotterranee, da conoscere con attenzione e cautela, con ecosistemi che sono habitat ideali di alcune specie vegetali e animali. In Toscana di grotte da visitare ce ne sono diverse. Ecco quali sono le più interessanti.
Lucca e Garfagnana
Tra le grotte che vale la pena visitare nella parte nord della Toscana c’è sicuramente l’Antro del Corchia (nella frazione di Levignani di Stazzema, in provincia di Lucca). Con i suoi 53 km circa di gallerie e pozzi, detiene il primato nazionale del più vasto complesso carsico ipogeo. Rilevante anche il dislivello (1187 m di altezza tra l’apertura più elevata e il fondo della grotta). Un percorso attrezzato, di circa 1 km, consente ai turisti di penetrare nell’interno del Corchia e raggiungere la parte centrale della montagna e del sistema carsico. Le Miniere dell’Argento Vivo sono le più antiche dell’Alta Toscana e si possono ammirare accompagnati da una guida e muniti di caschetti da minatori. L’escursione lungo il percorso attrezzato dell’Antro del Corchia non comporta particolari difficoltà, anche se l’itinerario è lungo e un po’ più faticoso nella parte finale. L’abbigliamento deve tener conto della temperatura costante in ogni stagione intorno ai 7° C e all’umidità (sempre vicina al 100%).
A Casoli (Camaiore, Lu) si trova una cavità preistorica che si chiama “Grotta all’onda”, sempre accessibile senza biglietto d’ingresso. Questa meta si raggiunge dopo circa un’ora di cammino lungo un sentiero Cai abbastanza facile da percorrere. Per questo motivo è consigliato un abbigliamento da trekking. Un sentiero che vale la pena di essere percorso anche solo per lo scenario che presenta, immerso nella natura. Le pareti esterne della grotta sono rocce da cui sgorgano docce naturali di acqua gelida, che d’inverno si trasformano nello spettacolo naturale delle stalattiti di ghiaccio.
A Fornovolasco – Vergemoli (Lucca) si trova la Grotta del vento, chiamata così per la corrente d’aria che si forma per la presenza di due imbocchi a quote diverse. Una visita fatta di gallerie levigate dall’acqua, ruscelli e laghetti, stalagmiti e stalattiti millenarie fino a raggiungere, nella parte più interna, un pozzo di circa 90 metri. La possibilità di scelta tra vari itinerari di visita, la rende una meta ideale di escursioni per singoli, coppie, famiglie, gruppi scolastici o di adulti, raduni. Il percorso turistico della grotta, aperto tutto l’anno, è suddiviso in tre parti: nella prima, la più pianeggiante, si può vedere una grande abbondanza di concrezioni calcaree, come stalattiti e stalagmiti, quasi tutte vive, cioè in fase di accrescimento; nella seconda parte si scende in una zona di grotta ancora in fase di ampliamento, nella terza parte si visita un pozzo di 90 metri, perfettamente verticale, che viene risalito dal basso verso l’alto fino a un salone terminale, cui segue un breve canyon sotterraneo. Per visitarle tutte e tre servono tre ore.
Nel cuore del Parco delle Alpi Apuane ci sono le Grotte di Equi Terme (Fivizzano). La struttura di queste grotte è molto complessa. All’interno del parco si può entrare in una delle tre cavità, la Buca (si sale fino a un’apertura a terrazzo dove nidificano varie specie di uccelli, tra cui l’aquila reale; ci si inoltra poi in un labirinto di sale, gallerie, cunicoli con concrezioni fossili), le Grotte (una cavità accessibile dalla Buca, con stalattiti, stalagmiti e ogni forma di concrezione naturale) o la Tecchia (non visitabile).
Ponte a Gaio (Bagni di Lucca) “nasconde” una spettacolare gola calcarea che si chiama “Orrido di Botri”. Una gola che si caratterizza per ripide pareti scavate in profondità dalle acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono formando il Rio Pelago. Nel periodo estivo, quando la portata delle acque è minore, è possibile risalirne il tratto finale, da Ponte a Gaio fino alla Piscina.
Al suo interno la vegetazione si diversifica verso l’alto: alla base predominano i muschi e le felci, più in alto si incontrano piante di aquilegia e silene in mezzo alle faggete. Le pareti dell’Orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 metri di altezza, luogo di nidificazione ideale per l’Aquila Reale.
Al centro della Toscana
La terza grotta più grande d’Europa si trova a Monsummano Terme (Pt). Si chiama Grotta Giusti e le sue tre caverne formano un bagno turco naturale, con vapori caldo-umidi, ricchi di sali minerali, che favoriscono un processo depurativo e disintossicante. Intorno alla grotta, trasformata in un centro termale, è stato creato il resort alberghiero con centro benessere. La grotta è stata definita dal maestro Giuseppe Verdi (che soggiornò in zona) come “l’ottava meraviglia del mondo”. La grotta termale, di 130 milioni di anni, fu scoperta nel 1849 da alcuni braccianti che lavoravano in una cava, poco sopra il paese. Lo stabilimento della Grotta Giusti offre trattamenti termali, estetici e dermatologici. Il complesso dispone anche di un hotel, situato in una villa ottocentesca, con saloni affrescati e mobili e d’epoca. Il Centro benessere dispone di reparti per trattamenti termali tradizionali, dai fanghi alle cure inalatorie, fino a un centro di medicina estetica. Completano la struttura la piscina termale all’aperto, con uno specchio d’acqua termale di 750 mq, idromassaggi e cascata scenografica e la grotta naturale, con acque minerali salso-solfato-alcalino-terrose termali, a circa 34°C, che generano un bagno di vapore termale, depurativo e detossinante. Nei weekend dei mesi estivi la piscina termale rimane aperta anche la sera per un bagno sotto le stelle. Il nome Grotta Giusti è un tributo a Giuseppe Giusti, poeta toscano del XIX secolo, originario di Monsummano, che visse nella villa dove ora si trovano le stanze esclusive dell’albergo a quattro stelle della struttura. Grotta Giusti nel 2015 ha vinto il premio come la migliore grotta termale naturale al mondo ai Word Spa Awards.
Con un itinerario che dura circa 20 minuti si può visitare anche la Grotta Maona a Montecatini Terme (Pt). Si tratta di una millenaria grotta naturale, con due pozzi, raggiungibile dalla strada che da Montecatini Terme porta all’antico centro della città Montecatini Alto. Questa grotta è aperta da aprile a ottobre.
Le grotte a sud della Toscana
Le grotte non mancano anche nella parte sud della Toscana. Come quella che si trova a Castell’Azzara (Grosseto) e si chiama Grotta del Sassocolato. La si raggiunge dall’abitato di Castell’Azzara dopo circa 1 Km di cammino. In questa grotta abita una colonia di chirotteri (pipistrelli di dodici specie diverse), sintomo della purezza dell’habitat. Proprio questa colonia nel periodo estivo raggiunge complessivamente le 2500 presenze. I gruppi di visitatori possono entrare con un massimo di quindici persone, proprio per non disturbare i pipistrelli. È, inoltre, possibile visitare tutta la grotta con personale qualificato e, volendo, abbinare anche escursioni in altre grotte, gallerie minerarie e ipogei etruschi.
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