Alla scoperta delle “mura” illustri disseminate nella nostra regione
Case della Memoria. Sono le abitazioni in cui sono nati, hanno vissuto o hanno soggiornato grandi personaggi. Della letteratura, della cultura, della politica, dell’arte, della musica italiani e non. L’Associazione Nazionale Case della Memoria, unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, mette in rete 70 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia.
Una buona percentuale di Case della Memoria si trova in Toscana e offre l’occasione per dedicarsi a itinerari sulle tracce della Storia. Alla scoperta o riscoperta dei luoghi in cui i Grandi hanno mosso i loro passi. E per chi è alla ricerca di un percorso slow e non convenzionale, c’è sempre la ferrovia. Per scoprire la Toscana in treno assaporandone ogni scorcio.
Arezzo: arte e antiquariato con Michelangelo, Venturino Venturi e Ivan Bruschi
Nel cuore di Arezzo, all’interno del trecentesco Palazzo del Capitano del Popolo, la Casa Museo di Ivan Bruschi ospita l’eclettica collezione dell’antiquario aretino di fama internazionale, ideatore e animatore della Fiera Antiquaria di Arezzo. Formatasi a partire dai primi anni ’60 per progressivi acquisti di precedenti nuclei collezionistici e di oggetti, la raccolta oggi conta circa diecimila pezzi. La visita si sviluppa in una successione di sedici sale, distribuite su tre piani, coprendo un percorso storico che inizia da ventiduemila anni avanti Cristo.
A Loro Ciuffenna c’è l’Atelier Venturino Venturi, l’abitazione-atelier dello scultore destinata a Casa Museo, Archivio e collezione d’arte. Costruita alla fine degli anni ‘60, oggi custodisce le opere, l’archivio documentario, la fototeca, la mediateca, l’emeroteca dell’artista. L’atelier ha mantenuto l’aspetto che aveva quando lo scultore vi lavorava. Fra le opere maggiormente significative ci sono il gesso “Donna seduta”e il bronzo “Silvana al sole”. E poi il ritratto in cemento lavorato e scolpito di Giuseppe Ungaretti, il bozzetto in ferro per il Pinocchio di Collodi.
Ultimo ingresso nella rete delle Case della Memoria è la casa natale di Michelangelo Buonarroti a Caprese Michelangelo oggi sede di un museo dedicato. Ha sede presso la rocca di Caprese Michelangelo ed è costituita da tre edifici principali il Palazzo del Podestà, il Palazzo Clusini e la Corte Alta. Oltre a questi, un giardino con esposizione all’aperto racchiuso dentro la cinta muraria. Il nucleo originario del museo, fondato nel 1875, ruota intorno al Palazzo del Podestà. L’edificio risale alla prima metà del Quattrocento e fu residenza dei podestà fiorentini che qui si avvicendarono con carica annuale.
Firenze: la città del Giglio custodisce la memoria di Dante, Bargellini e Barrett-Browning
Firenze fa rima con Dante.Le case degli Alighieri, le cui tracce rimangono in alcuni documenti del tempo, sorgevano nel Duecento nel cuore della Firenze medievale. Agli inizi del Novecento, dopo studi e ricerche, il Comune di Firenze fece ricostruire la casa dove nel 1265 nacque Dante Aligheri. La casa è oggi sede del Museo Casa di Dante: la struttura si articola su tre piani. il primo è dedicato alla vita di Dante, il secondo affronta il tema dell’esilio del Sommo Poeta. Al terzo piano è esposta una copia della Divina Commedia dal Codice Trivulziano del 1337.
In via delle Pinzochere 3 si trova la Casa-Studio Piero Bargellini, sindaco dell’Alluvione. È situata nel cinquecentesco Palazzo Da Cepparello, acquistato nel 1946 dallo scrittore, divenendo luogo di rappresentanza per i suoi impegni letterari e civici. Bargellini fu assessore alle Belle Arti dal 1951 al 1956, sindaco di Firenze nel 1966, parlamentare prima al Senato e poi alla Camera. La sua casa fu sempre aperta ad amici, intellettuali e funzionari ma anche a tutti i fiorentini che si rivolgevano a lui per chiedere consiglio.
A Firenze si trova anchela Casa dei poeti Robert Browning ed Elizabeth Barrett. Giunti in Italia nella seconda metà dell’800, presero casa in quella che la scrittrice nominò Casa Guidi. Oggi è di proprietà del Landmark Trust e dell’Eton College che hanno cercato di mantenere l’atmosfera originale. Sulla facciata, una lapide commemorativa recita: “Qui scrisse e morì Elizabeth Barrett Browning che in cuore di donna conciliava scienza di dotto e spirito di poeta e fece del suo verso aureo anello fra Italia e Inghilterra pone questa memoria Firenze grata – 1861”.
L’Associazione Nazionale Case della Memoria ha stretto anche un parternariato con la Chiesa Evangelica Riformata Svizzera per i due cimiteri storici fiorentini. Nel Cimitero di Porta a’ Pinti, detto “Cimitero degli Inglesi” riposano Elizabeth Barrett Browning oltre a 1400 letterati, artisti, mercanti ed altre personalità. Il Cimitero degli Allori, è salito alle cronache nel 2006, quando vi è stata tumulata la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci.
Il Mugello di Giotto e Benvenuto Cellini
Nel Comune di Vicchio del Mugello si trova quella che la tradizione riconosce come la casa di Giotto di Bondone. Situato sul colle di Vespignano, il museo civico Casa di Giotto trova posto all’interno di un’antica costruzione di epoca medievale che nel corso del tempo ha subito più di una modifica. L’ultima ristrutturazione (2002) ha apportato miglioramenti strutturali e museografici, che hanno reso possibile la fruizione di nuovi percorsi culturali. Oggi è possibile percorrere un percorso virtuale attraverso l’opera del pittore. Sempre nel museo ha sede un laboratorio didattico sull’arte dell’affresco. Il Museo Casa di Giotto è gestito dall’Associazione Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico.
Ma la storia di Vicchio si intreccia anche con la storia di Benvenuto Cellini. Qui l´artista fiorentino soggiornò saltuariamente tra il 1559 e il 1571 in una casa che si trova nell´attuale corso del Popolo. Il primo documento disponibile su di esso è una mappa catastale del 1825, conservata al Catasto Generale Toscano dell´archivio di Stato, che certifica “l´esistenza della Casa Cellini col n. 995, edificio con portico antistante ed annessa corte interna”. Recuperata e ristrutturata, la Casa della Memoria è dotata di moderne attrezzature e apparecchiature per la lavorazione orafa e di metalli preziosi.
Leonardo, Boccaccio e Machiavelli: le loro Case della Memoria fuori Firenze
La casa di Giovanni Boccaccio, si trova a Certaldo (Firenze) a metà della via che oggi porta il suo nome. Si tratta di un palazzo realizzato in mattoni cotti la cui facciata è interrotta in alto da una loggia che si apre sul panorama delle colline della Valdelsa. La casa è adesso adibita a museo che ospita, tra le altre cose, una grande biblioteca aperta agli studiosi. E’ presente una collezione unica di opere dedicate a Boccaccio, traduzioni del Decameron e dei testi minori in tutte le lingue. Oltre a opere rare e di pregio (stampati del XVI – XVIII secolo, edizioni illustrate da artisti famosi).
Nella località di Anchiano, a pochi chilometri dal borgo di Vinci, si trova la Casa Natale di Leonardo da Vinci. L’antico complesso è stato trasformato in museo nel 1952. Il percorso museale è diviso tra la vera e propria Casa Natale, articolata in tre diversi ambienti, e l’attigua casa colonica. Questa ospita la riproduzione digitale ad alta definizione dell’Ultima Cena. Nella Casa Natale, ecco la narrazione audio-visiva “Leonardo a Vinci: un genio si racconta”. Un ologramma a grandezza naturale dà voce ad un Leonardo anziano che ripercorre le frequentazioni, gli studi, le vicende che lo legarono al Montalbano. L’applicazione Leonardo Touch presenta l’opera pittorica e grafica, secondo vari percorsi tematici di ricerca e consente di scoprire i dettagli di disegni e dipinti.
A Sant’Andrea in Percussina, frazione di San Casciano, si trova la casa appartenuta alla famiglia di Niccolò Machiavelli. Si tratta del luogo in cui lo scrittore, segretario della Repubblica fiorentina dal 1498 al 1512, si rifugiò dopo essere stato esiliato da Firenze nel 1512. Oggi appartiene al Gruppo italiano vini che l’ha restaurata in modo accurato. Si possono visitare gli ambienti della villa e le cantine, citate in un documento del 1498. Attraverso un passaggio sotterraneo, è possibile entrare nell’osteria dell’Albergaccio descritta dallo stesso Machiavelli.
A Empoli sulle tracce del Pontormo e di Ferruccio Busoni
Jacopo Carucci detto “il Pontormo” è uno dei maggiori artisti di tutta la storia dell’arte italiana. La sua casa natale è un piccolo edificio che si trova nell’attuale via Pontorme di Empoli. Un fabbricato su tre piani di epoca medievale, che si sviluppa su una superficie di oltre cento metri quadrati. Vi sono esposti oggetti e opere che tracciano lo stile del Maestro, incluse riproduzioni dei fogli che disegnò in preparazione dei Santi Giovanni Evangelista e Michele Arcangelo per la pala d’altare visibile nella vicina chiesa di San Michele. La visita alla chiesa e alle opere originali in essa custodite, completano così quella alla casa natale.
Il museo “Casa Busoni”, tutela la memoria di Ferruccio Busoni una delle maggiori personalità della musica contemporanea. Nato negli anni ‘60 ad opera del Comune di Empoli, il museo raccoglie documenti e materiali di grande interesse storico e musicale. Tra questi manoscritti rari, libretti originali, lettere autografe, foto d’epoca. È sede del Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni, che cura e gestisce il museo oltre ad organizzare concerti e svolgere attività didattica e di ricerca. All’interno si possono trovare il manoscritto per canto e pianoforte della prima opera lirica di Busoni “Die Brautwahl” e un pianoforte d’epoca sul quale Busoni suonava.
A Montespertoli con Sonnino e a Fucecchio con Montanelli
Tra le Casa della Memoria toscane figura anche quella dello Statista Barone Sidney Sonnino. Il Castello Sonnino di Montespertoli è oggi la residenza dei baroni Alessandro e Caterina de Renzis Sonnino che negli oltre 57 ettari della tenuta producono olio, vino Chianti Montespertoli Docg e Igt. La tenuta contiene anche l’archivio storico Sidney Sonnino dove sono custoditi documenti sull’Italia fra ‘800 e la Prima Guerra Mondial. In più la biblioteca e le stanze in cui visse lo statista. La visita è possibile su prenotazione: il castello è tuttora abitato e al suo interno si respira ancora quell’autenticità resa possibile dall’attenta preservazione del luogo. Proprio per la sua “autenticità”, il Castello è stato inserito nel progetto “Gucci Places”.
Dopo la scomparsa di Indro Montanelli (2001), i suoi studi di Milano e di Roma sono stati trasferiti a Fucecchio, nel Palazzo Della Volta, sede della Fondazione Montanelli Bassi. Lo studio romano faceva parte della casa di piazza Navona. Oltre a fotografie e oggetti appartenuti a Montanelli, vi sono conservate preziose raccolte di libri antiquari, edizioni rare e una nutrita serie di volumi di autori del XX secolo. Lo studio milanese conserva invece gli oggetti dellla sua vita quotidiana. Tra questi la poltrona preferita, la famosa “Lettera 22”, l’agenda con gli ultimi appuntamenti, la scrivania e la libreria costruite dal “nonno” Emilio Bassi. Oltre a opere di Mino Maccari e a una scultura di Joan Mirò, sono visibili numerose fotografie familiari.
Alla scoperta delle Case della Memoria di Enrico Caruso, Primo Conti e Lorenzo Corsini
Quando si parla di tenori non si può non pensare subito a Enrico Caruso. E oggi ciò che rimane della sua memoria è custodito nella residenza che lui stesso elesse a rifugio di serenità: la Villa di Bellosguardo a Lastra a Signa. Pare che Caruso decise di acquistarla a seguito di una passeggiata in compagnia dell’innamorata Ada Giachetti, durante la quale entrambi furono colpiti dal panorama e dal monumentale parco. Caruso visse qui fra il 1906 e il 1921 e in questo luogo rimangono ancora le suggestioni e l’impronta del maestro. Il progetto museale si fonda sull’idea di far vivere al visitatore un incontro diretto con l’artista.
La Fondazione Primo Conti ha sede a Fiesole nella quattrocentesca Villa “Le Coste” che per molti anni fu l’abitazione del Maestro Primo Conti. La Fondazione si divide in due sezioni: il Museo delle opere di Primo Conti e l’Archivio. Il Museo raccoglie 63 dipinti e 163 disegni dell’artista fiorentino. Così consente di studiare, attraverso l’opera di Primo Conti, lo sviluppo delle vicende artistiche in Italia e in Europa nel 900. Il percorso si snoda dagli studi giovanili sulla figura umana, ai precoci interessi per l’arte “fauve”, preludio alla stagione futurista.
A San Casciano in Val di Pesa si trova invece la dimora seicentesca della nobile famiglia Corsini, Villa Le Corti. La villa ospita il prestigioso archivio Corsini, formato da 12.516 unità archivistiche che conserva testimonianze scritte utili a comprendere la storia di Firenze, della Toscana, ma anche d’Italia e d’Europa. I Corsini infatti hanno sempre rivestito importanti cariche politiche, diplomatiche ed ecclesiastiche, fino a raggiungere, nel 1730, il soglio pontificio con Lorenzo Corsini che è stato Papa per dieci anni con il nome di Clemente XII. L’Archivio è stato dichiarato d’interesse storico fin dagli anni ’80 del secolo scorso.
Lucca e dintorni: nelle terre di Puccini, Pascoli e Carducci
La casa natale di Giacomo Puccini, al secondo piano di un antico fabbricato nel cuore della città di Lucca, fu trasformata in museo nel 1979. In questa casa il compositore ha vissuto tutti gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, gli anni della familiarizzazione con la musica e dei primi studi. Grazie a un accurato restauro, la casa natale appare come all’epoca e custodisce arredi originali, preziosi oggetti appartenuti al musicista, tra cui il pianoforte Steinway & Sons su cui compose Turandot, partiture autografe di composizioni giovanili. Quadri, fotografie, bozzetti e documenti preziosi evidenziano il lavoro del compositore.
A Celle di Pescaglia, si trova invece il Museo Puccini, di proprietà dell’Associazione Lucchesi nel mondo. Ha sede nella casa in cui tre secoli fa nacque Jacopo Puccini iniziatore della lunga dinastia di musicisti che ha avuto in Giacomo Puccini (1858-1924) l’ultimo e più famoso esponente. Una dimora del Cinquecento in cui il grande compositore trascorreva le vacanze estive con i genitori. Nel 1864, dopo la morte del padre Michele, la madre Albina fu costretta a venderla. Ma nel 1973 la casa è tornata ad essere “la casa dei Puccini”. Il museo raccoglie lettere e manoscritti musicali autografi, foto originali e oggetti appartenuti a Giacomo Puccini.
Dalla musica alla poesia di Giovanni Pascoli che tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, trascorse a Castelvecchio, località molto vicina a Barga, il periodo più sereno della sua vita. La villa, inserita tra le Case della Memoria, è situata a Caprona di Castelvecchio. Si tratta della sistemazione che il poeta scelse nel 1895 come residenza per sé, la sorella Maria ed il cane Gulì. Durante la permanenza in questa casa, nel periodo tra il 1895 e il 1912, il poeta compose i Primi Poemetti, i Canti di Castelvecchio, i Poemi Conviviali, i Nuovi Poemetti. La casa conserva la struttura, gli arredi e la disposizione degli spazi che aveva al momento della morte di Giovanni Pascoli. Nell’archivio si trovano circa 76000 carte; la biblioteca è composta da 12000 volumi.
A Valdicastello (Pietrasanta) ha sede invece la Casa Natale di Giosue Carducci. Suo padre, dopo aver prestato servizio a Valdicastello come medico alle dipendenze della società mineraria francese Boissat, nell’autunno 1838 si trasferì con la famiglia nella condotta di Bolgheri. Successivamente i Carducci si spostarono in vari centri della Toscana. Giosue Carducci ritornò in Versilia tre volte: il 16 giugno 1877, l’1 marzo 1890, in cui si recò a vedere la propria casa natia, e il 29 marzo dello stesso anno. Il 17 marzo 1907, dopo la morte del poeta, la Casa Natale del Poeta fu dichiarata monumento nazionale. Nella casa-museo sono presenti arredi, ricordi e pannelli illustrativi relativi alla vita.
A Stazzema, in Alta Versilia, si trova la Casa Museo Filadelfo e Nera Simi, che ospita opere dei due artisti: dipinti, disegni, bozzetti che insieme ad oggetti d’uso quotidiano contribuiscono a ricreare l’atmosfera di fine 800. Qui il pittore Filadelfo Simi vi trovò ispirazione per molti dei suoi capolavori. Nera continuò l’arte del padre sia nello stile pittorico che nella professione di insegnante, tanto nel rinomato studio fiorentino di via dei Tintori, quanto in quello Stazzemese. Fu anche gelosa conservatrice di molte sue opere, e maestra di intere generazioni di Artisti che a Stazzema, presso lo Studio hanno soggiornato e lavorato.
Pistoia: dal centro alla montagna nelle Case della Memoria di Sigfrido Bartolini e Italo Zetti
A Pistoia si trova la Casa di Sigfrido Bartolini. Nei suoi tre piani la casa racconta Sigfrido Bartolini e il suo canone estetico. Un mondo dove la Fiaba, quella di Pinocchio, che il maestro illustrò con 309 xilografie, si mescola con il reale attraverso gli strumenti dell’artista. Ecco quindi le sgorbie e i bulini per l’incisione su legno, il banco da lavoro, il modello del Burattino, i torchi per la stampa calcografica e per la litografia. La quadreria è un percorso interessante attraverso le opere dell’artista ma anche di opere di maestri come Sironi, De Chirico, Soffici, Viani, Maccari, Costetti. A pochi passi dalla Casa Museo, nella Chiesa dell’Immacolata, sono visibili le 14 vetrate, in tessere vetrarie legate a piombo, che furono l’ultimo grande impegnativo lavoro prima della morte.
Casa Italo Zetti – Casa del Ricordo è una piccola casa-museo che si trova a Casore del Monte (Marliana). Dopo la morte di Italo, la vedova continuò ad abitarla e ne sistemò l’arredo così com’è nello stato attuale. Esso è completato non solo dalle molte opere di Italo Zettipittore e incisore-xilografo fra i più noti del secolo scorso, ma anche da una collezione di vetri, ceramiche, e altri manufatti di varia epoca e valore appartenuti alla famiglia. Nei locali a pianoterra sono visibili foto della vecchia Casore, ceramiche, rami, utensili domestici e altri oggetti rustici di vario uso e provenienza. Al primo e secondo piano ancora manufatti d’artigianato e gusto popolare ma anche mobilio, vetri e porcellane antichi, e molte creazioni di artisti contemporanei.
I volti di Prato: Datini, Tintori, Firenzuola, Sassetti e Bartolini
Sede dell’Associazione Nazionale Case della Memoria è, a Prato, la casa di Francesco di Marco Datini, mercante pratese vissuto a cavallo fra i secoli XIV e XV. Alla sua morte, Francesco lasciò Palazzo Datini, e tutte le sue sostanze alla “Casa e Cieppo de’ poveri”, istituzione da lui fondata e che tuttora vive. Un intervento di restauro realizzato a metà del Novecento consente di apprezzare la struttura originale del palazzo, articolato su due piani che si sviluppano intorno alla corte con pozzo e loggia. Il piano terra è stato trasformato in sede museale dedicata alla storia di Datini. Il palazzo ospita anche l’Archivio di Stato, nel quale è depositato il suo fondo archivistico: un’eccezionale collezione di documenti che testimoniano la vastissima attività svolta in campo industriale, commerciale, bancario.
Casa Leonetto Tintori, situata nella periferia nord del Comune di Prato (in prossimità della frazione di Figline) è una costruzione risalente ai primi anni del ‘900. È stata acquistata dall’artista e restauratore Leonetto Tintori nel 1935, anno del matrimonio con Elena Berruti, e fino alla sua morte, nel luglio 2000, è stata sua dimora abituale. All’esterno è circondata da un parco che ospita circa trecento tra sculture e bassorilievi in ceramica, cemento, terracotta e bronzo, realizzazioni di Tintori e di altri artisti toscani del ‘900. All’interno sono conservati circa cinquecento pezzi di arte antica, moderna e reperti archeologici.
Inaugurato il 2 maggio 1992, il Museo della Badia di Vaiano è anche Casa della Memoria dello scrittore Agnolo Firenzuola che fu abate del Monastero di Vaiano dal 1538 al 1543. Qui scrisse le sue opere più note come “La Prima Veste dei discorsi degli animali” e “I Dialoghi delle bellezze delle donne”. Nell’appartamento dell’Abate sono esposte la prima edizione delle Prose e delle Rime. Il Museo, la cui visita si articola come un percorso sulla vita quotidiana dei monaci nei secoli passati, si trova all’interno della Badia, con la chiesa e il campanile in stile romanico e il chiostro rinascimentale.
La Villa del Mulinaccio, inserita tra le Case della Memoria perché abitata da Filippo Sassetti, si articola intorno ad un cortile sul quale prospettano villa e annessi, una serie di edifici di varie epoche e stili ben armonizzati fra di loro. Al giardino si accede attraverso una caratteristica scalinata. A lato si apre un pianoterra che si articola in dieci diversi locali con soffitto a volte. Il nucleo rinascimentale della villa è legato alla memoria di Filippo Sassetti, navigatore nelle Indie Orientali. Nei sotterranei è ancora visibile la ruota idraulica da mulino di grande diametro.
Un “umile e glorioso casolare” inserito nel borgo medievale di Savignano. Così l’archivista e storico pratese Cesare Guasti ha definito il luogo nel quale nacque Lorenzo Bartolini, il celebre scultore considerato l’esponente del Purismo italiano. Spesso, erroneamente, si crede che Bartolini sia nativo di Prato. E’ invece il piccolo borgo sull’appennino pratese (che all’epoca era in effetti parte del Comune di Prato visto che quello di Vaiano è stato costituito nel 1949) ad aver dato i natali al grande artista. La casa di Bartolini è un edificio dall’aspetto rustico: una targa in marmo sulla facciata ricorda la nascita dello scultore.
Case della Memoria a Massa Carrara, Pisa, Siena e Livorno: Bononi, Carducci, Zolla e Guerrazzi
A Bagnone (Ms) si trova il Castello di Castiglione del Terziere, Casa della Memoria di Loris Jacopo Bononi. Scrittore, poeta, medico, dirigente farmaceutico, collezionista e umanista, nel 1969 Bononi ha dato avvio al restauro del castello. E’ un’antica fortificazione dei Malaspina, trasformata da Bononi nella “memoria storica” della Lunigiana. Qui è conservata una straordinaria documentazione sulla storia e l’identità del Territorio, insieme a vedute e a mappe storiche di luoghi di Lunigiana.
A Santa Maria a Monte (Pi) si trova la casa in cui visse la famiglia di Giosuè Carducci dal 1856 al 1858. Vi abitavano il dottor Michele, medico chirurgo del paese, con la moglie Ildegonda Celli ed i loro due figli Dante e Valfredo. Il primogenito, Giosuè, era professore di retorica al Ginnasio di San Miniato e vi tornava ogni sabato. In questa casa si consumò la morte del secondogenito Dante, per cause mai chiarite. Lo stesso padre morì pochi giorni dopo, trovando sepoltura nel vecchio cimitero del Paese, oggi Campo della Rimembranza. In questa cornice il Comune ha inserito la mostra permanente “Tenero Gigante” del Maestro Antonio Possenti.
Tra le Case della Memoria toscane c’è anche l’appartamento abitato dallo scrittore Elémire Zolla tra il 1991 e il 2002. Una dimora di rilevanza storica, vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Siena che occupa la frazione di un palazzo seicentesco nel centro storico di Montepulciano. Al suo interno sono presenti due stanze a volta affrescate dal pittore Piero Castagnoli nel XVIII secolo. Una vasta libreria raccoglie testi, consultabili, di filosofia, letteratura, antropologia e orientalistica. Vi è custodito l’archivio dello scrittore e le stesse opere a stampa e relative traduzioni in altre lingue di Zolla e di Marchianò.
Francesco Domenico Guerrazzi animatore del movimento risorgimentale e scrittore di successo, decise di passare gli ultimi anni della sua vita alla Fattoria della Cinquantina. Si trova a San Pietro in Palazzi (Cecina) e fu acquistata l’11 gennaio 1868. La Cinquantina aveva un’estensione di 208 ettari ed era composta da 16 poderi. Non stupisce quindi che ospiti oggi, oltre al Museo Archeologico Comunale, il Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale, la Scuola Comunale di Musica, la Scuola Comunale di Teatro, una sala convegni polivalente. Il Parco di Villa Guerrazzi è inoltre arricchito dall’opera d’arte di Adalberto Mecarelli, “Memoria della luce”.
paolo dice
Un articolo veramente utile. Grazie